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Spiritualità

Leopardi, Eliot, Pascoli: le letture del”Gius”.

Paolo Emanuele · 9 anni fa

Leopardi, Eliot, Pascoli: le letture del”Gius”.

A dieci anni dalla scomparsa di don Luigi Giussani lo ricordiamo attraverso alcuni autori che contribuirono alla sua formazione. Leopardi, Eliot, Pascoli hanno segnato la sua esperienza di uomo, di sacerdote e di educatore. Il “Gius” li leggeva,li spiegava e li faceva amare. Ma cosa colpiva nelle poesie e negli scritti di questi autori il sacerdote brianzolo, tanto che egli ne faceva oggetto di meditazione quotidiana? Per rispondere a questa domanda è utile fare un esempio tratto dalla vita del giovane Giussani che, in seminario, in terza ginnasio, si trova a leggere “Alla mia donna” di Leopardi .Le parole di quest’inno lo scuoteranno talmente tanto da farglielo recitare come preghiera di ringraziamento dopo la Comunione. Scrive Giussani:” Giacomo Leopardi nel canto”Alla mia donna” esprime l’esigenza dell’uomo di poter abbracciare la fonte di amore che è intuita dietro il fascino della creatura umana. L’inno”Alla mia donna” è il vertice della genialità umana che arriva ad esprimere l’urgenza ideale che la bellezza si faccia carne nel mondo”. Giussani, inoltre, amava Thomas Stearns Eliot perché trovava nella sua poesia una domanda per lui fondamentale: “E’la Chiesa che ha abbandonato l’umanità o è l’umanità che ha abbandonato la Chiesa?” La risposta è affermativa per entrambe le domande. Tuttavia in una delle ultime interviste al giornalista Fontolan che, usando le parole di Eliot, gli chiedeva se fosse stata la Chiesa ad abbandonare l’umanità o l’umanità ad abbandonare la Chiesa, don Giussani risponde:”E’l’umanità che ha abbandonato la Chiesa, perché ,se io ho bisogno di una cosa, le corro dietro.”, Altrettanto caro a don Giussani fu Giovanni Pascoli, che gli permetteva di riflettere sulla enigmaticità ultima della realtà. Scrive ancora Giussani:”E gridare questa enigmaticità ultima non può essere evitato, se non nel caso in cui l’uomo incontri colui che ha parlato. Al di fuori dell’incontro con Cristo questo grido sull’enigmaticità ultima dell’universo è l’unico atteggiamento interamente umano .” Don Giussani attraverso questo legame con la letteratura, tratteggiato nei tre autori, ci insegna che le parole diventano più vere ed efficaci se entrano a far parte della nostra stessa esperienza di vita. Questa è una dinamica naturale: l’uomo è naturalmente portato ad accostarsi alle cose verso cui sente un’attrazione, una corrispondenza relativa alla propria esistenza. Nello stesso tempo , è altrettanto vero- e la storia dell’insegnamento scolastico lo dimostra- che più tale dinamica viene educata, più diviene capace di cogliere il valore insito nelle cose, anche laddove si possa sentire un’iniziale distanza e diffidenza. Don Giussani ha raccontato il suo dialogo personale con alcuni autori fondamentali per la sua formazione umana, spirituale e religiosa perché fossimo aiutati, educati a continuare quello che lui aveva cominciato per sé.

Achille Rossi