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Movimenti e Associazioni

Papa Francesco dalla parte delle lavoratrici

Redazione · 8 anni fa

Papa Francesco dalla parte delle lavoratrici che spesso si vedono licenziate perché incinte. Parlando ai dirigenti e imprenditori cattolici, nell’udienza all’Ucid, l’Unione cristiana imprenditori dirigenti, il Pontefice ha voluto esortarli a non seguire questa pratica, ma a «tutelare al tempo stesso sia il loro diritto ad un lavoro pienamente riconosciuto sia la loro vocazione alla maternità e alla famiglia». «La donna dev’essere custodita, aiutata in questo doppio lavoro - ha dichiarato il Pontefice - il diritto di lavorare e il diritto della maternità». Si è espresso quindi in difesa delle lavoratrici e alla vita lavorativa di tutti che va preservata e sostenuta «è decisivo fare assistenza, fare un po’di beneficenza, orientare l’attività economica in senso evangelico, cioè al servizio della persona e del bene comune». Il lavoro quindi come strada da seguire per vivere bene in famiglia, per realizzarsi allo stesso modo, per non sentirsi denigrati ma punto di forza per la società. Per raggiungere questo obiettivo, secondo il Pontefice è necessario far crescere uno spirito imprenditoriale capace di affrontare insieme le sfide etiche e di mercato, arrivando a creare buone opportunità di lavoro. Questo perché il lavoro va preservato e Papa Bergoglio ha voluto che l’incontro con l’Unione cristiana imprenditori dirigenti diventi il punto di partenza per un nuovo cambio di rotta nel mondo del lavoro, a partire dai giovani. Dalle sue parole è emersa la necessità di fare dell’impresa e dei giovani interesse comune, che abbia al centro sviluppo economico, innovazione e occupazione. Per raggiungere un tale obiettivo, secondo il Pontefice, sono chiamati a dare il loro contributo istituzioni, imprenditori, agenzie finanziarie e bancarie che hanno il grande compito di agire con competenza, onestà e senso di responsabilità. La persona e la comunità devono guidare il lavoro degli imprenditori che per primi possono muoversi in un Paese come l’Italia, ad alto tasso di disoccupazione. A parità tra uomini e donne, queste ultime hanno un limite in più proprio nella maternità, che invece dovrebbe essere motivo di gioia e sostenuta dagli stessi datori di lavoro. Un duro compito quindi e l’Unione cristiana imprenditori dirigenti può e deve farsi promotrice del cambio di etica e di mentalità di cui la società ha bisogno «rinnovo a voi il mandato – ha dichiarato Papa Bergoglio rivolgendosi ai dirigenti e imprenditori cattolici - di impegnarvi insieme per questa finalità e porterete frutti nella misura in cui il Vangelo sarà vivo e presente nei vostri cuori, nella vostra mente e nelle vostre azioni». Così facendo, le imprese avranno un nuovo volto, diventando luoghi di santificazione capaci di tenere uniti imprenditori e lavoratori, dirigenti e impiegati capaci insieme di raggiungere l’interesse comune a partire dalla qualità della vita lavorativa dei dipendenti «la risorsa più preziosa di un’impresa per favorire l’armonizzazione tra lavoro e famiglia» secondo Papa Bergoglio. Tra le sfide delle imprese la tutela delle lavoratrici, per loro il Pontefice auspica a una società a misura di famiglia, che sappia fare delle donne fonte di forza, dove le imprese indirettamente si impegnino «per la difesa e la cura del creato e per realizzare un progresso, più sano, più umano, più sociale».