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Cultura e Società

Criminalità, sindaco propone tavolo tecnico permanente

Paolo Emanuele · 8 anni fa

Un tavolo tecnico permanente, di confronto tra amministrazione comunale, istituzioni ed organizzazioni di categoria. Questa l’idea lanciata dal sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, al termine del comitato per l’ordine e la sicurezza che si è svolto nella Sala Napolitano della città della Piana e nel corso del quale il prefetto di Catanzaro, Latella, non ha mancato di sottolinea che avrebbe “pensato ad un taglio più operativo dell’incontro e ad un confronto da un punto di vista di reazione da parte di tutti. Sono stati pochi – ha aggiunto – gli interventi che hanno colto questo perché, poi, dalla teoria bisogna passare alla pratica”. Questo, nonostante, come evidenziato da tutti gli interventi, in questi anni siano stati fatti passi i avanti per una città che “è il cuore della Calabria dove bisogna dare l’opportunità all’imprenditoria di operare liberamente. Soprattutto ai ragazzi – ha aggiunto Latella - bisogna dare la forza per reagire alla criminalità. Più siamo contro la ‘ndrangheta, più essa fa dei passi indietro e la società civile deve essere accanto alle forze dell’ordine e alla magistratura e viceversa, è un rapporto reciproco di collaborazione. L’ultimo fermo è un ragazzo di diciannove anni. Ma con questo non abbiamo sconfitto la ‘ndrangheta che fa leva sui ragazzini”. Detto questo ha fatto notare che “non è vero che è la mancanza di lavoro a produrre criminalità. E’una questione di idee, di cultura, di valori e ci vuole la voglia di combattere insieme”. Quindi, rivolgendosi alle associazioni di categoria presenti li ha sollecitati a dire “dove e come sbagliamo. Tiriamo fuori le criticità – ha concluso - , non contrasto ma critiche vere fondate sui fatti. Chiediamo collaborazione sui fatti”. Parole, queste, cui hanno fatto eco quelle del procuratore della repubblica di Lamezia Terme Domenico Prestinenzi, che ha parlato di “problema prevalentemente culturale” auspicando “un cambio strutturale di mentalità. In questo fenomeno – ha aggiunto – ciò che preoccupa non è il fatto estorsivo ma quello culturale perché lo Stato non siamo solo noi e nel momento in cui non capiamo questo tutte le attività sono inutili. Ecco perché è assolutamente necessario il cambio di mentalità di tutti”. Sulla stessa lunghezza d’onda il procuratore Bombardieri che, nel rimarcare che “come Dda siamo presenti oggi per testimoniare il nostro impegno, quello delle forze dell’ordine e della procura di Lamezia terme con la quale c’è piena collaborazione a continuare il lavoro che è stato avviato e che ha dato dei frutti”, ha fatto notare che “l’impegno è massimo ma chiediamo anche uno sforzo di denuncia e di collaborazione alla collettività perché non è solo un problema di polizia e autorità giudiziaria, ma è anche un problema in generale che riguarda la collettività. Noi – ha concluso – stiamo facendo la nostra parte e speriamo che anche gli altri facciano la loro. Noi abbiamo bisogno di dire ai nostri figli che a Lamezia Terme si può fare imprenditoria senza subire estorsioni”.