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La parola del Vescovo

Donare la vita è il senso della vita

Redazione · 7 anni fa

Domenica 17 settembre, Monsignor Vescovo ha presieduto la Santa Messa nella Chiesa parrocchiale di Falerna Marina in occasione del sessantesimo anniversario di Professione religiosa di Sr. Silvana. Di seguito il testo dell’omelia.

Con gioia celebriamo oggi, in questa 24a domenica del tempo ordinario, l’anniversario di Professione religiosa di Sr. Silvana. Fare memoria è sempre un evento importante, perché si rinnova la grazia, il momento in cui abbiamo gustato la presenza del Signore e la sua bontà. Ma oggi la gratitudine è veramente grande sia da parte di Sr. Silvana sia da parte nostra come Chiesa diocesana. Infatti Sr. Silvana celebra 60 anni di professione religiosa e con ciò testimonia due fedeltà: la fedeltà del Signore alla sua vita e la fedeltà sua al dono del Signore. Una persona non può vivere un’adesione al Signore per tanti anni se non lo sceglie, se non lo vuole e se il Signore non conferma il dono. Oggi dunque ringraziamo il Signore per la sua fedeltà e bontà alla vita di Sr. Silvana. Sessant’anni sono una cifra consistente, sono una vita intera spesa per il Vangelo. Avviene ciò che l’apostolo ci ha detto nella lettera ai Romani: «Nessuno vive per se stesso e nessuno muore per se stesso…Sia che viviamo sia che moriamo siamo dunque del Signore». Donare la vita al Signore nella consacrazione è vivere non più per noi stessi ma per Lui e per i fratelli. Carissimi, donare la vita è il senso della vita. Tante tristezze, tanta noia, tanto rancore viene dall’egoismo e dal fatto che pensi solo a te stesso. Ma se tu ti consumi per l’altro, per farlo crescere, donando la tua vita, anche nella stanchezza inevitabile, tu sei contento, riacquisti forza ed energia, la tua vita ha senso. Il tuo corpo forse è debole, ma lo spirito si rinnova. La liturgia di oggi allora, carissimi fratelli, ci viene incontro come un’opportunità preziosa di riconciliazione con gli altri, con la vita, con Dio. Tutto è incentrato sul perdono. Il nostro rischio è diventare vecchi ma senza riconciliarci con le vicende dell’esistenza con le persone che ci hanno ferito o che abbiamo ferito. Tutto l’amore si riassume nel perdono e quanto più siamo stati perdonati, amati gratuitamente, tanto più possiamo amare come Dio. Nella parabola del Vangelo noi abbiamo visto la sorte del servo spietato. Ha ricevuto tanto ma non ha amato allo stesso modo, anzi è diventato un aguzzino. Questo è un monito per noi tutti, carissimi fratelli.Abbiamo bisogno di riconciliazione, di perdono e di pace. Ma occorre mettersi in discussione e riconoscere ciò che siamo. Il Signore ci educa perché «Egli sa di che siamo plasmati, ricorda che noi siamo polvere». Lui ha misericordia di noi. Per questo abbiamo bisogno di sperimentare prima di tutto quanto Lui ci perdoni, ci ami. Lui è benevolo con noi, anche se siamo peccatori. Sr. Silvana festeggia dunque l’amore del Signore. In questo momento si affacceranno tanti ricordi, tante persone, tanti luoghi. Il suo cuore certamente è pieno di gratitudine. Mentre auguriamo a Sr. Silvana di continuare ad essere esempio di fedeltà, di bontà e di sapienza come Maria, anche noi con lei ringraziamo il Signore. Preghiamo anche per le vocazioni: che il Signore tocchi il cuore perché ci siano ancora uomini e donne che con gioia spendono la loro vita donandola al Signore, senza infingimenti, per annunciare il Vangelo ai fratelli. Amen