·

Oltre le barriere

Al via class action per gli ausili protesici

Mirella Madeo · 3 anni fa

Ottenere la fornitura di un ausilio protesico, ossia di supporti sanitari quali carrozzine, montascale, deambulatori, sollevatori e tutti quegli strumenti indispensabili per la loro quotidianità, per le persone disabili, può essere un percorso ad ostacoli, fatto di ritardi nell'erogazione, ottenimento di ausili vetusti o non adatti alle proprie esigenze, prodotti di serie non conformi rispetto a quanto prescritto dal fisiatra presso cui si è in cura.
Al fine di segnalare tali disservizi, l'Associazione Luca Coscioni, dopo aver diffidato il Ministro della salute per non essere intervenuto sulla vicenda, ha creato una class action pubblica, sotto la guida del Segretario, Filomena Gallo, e l'assistenza degli avvocati, Chiara Geremia e Dario Capotorto, promossa ai sensi dell'art. 1 del D.Lgs. 20 dicembre 2009, n. 198, che verrà formalmente depositata presso il TAR Lazio nei prossimi giorni.
L'avvocato Dario Capotorto, del Comitato dei Giuristi per le libertà dell'Associazione Luca Coscioni, difensore nel procedimento ha così dichiarato: “avevamo chiesto con diffida al Ministero della Salute di disporre il trasferimento, nel termine di 90 giorni, dei dispositivi protesici personalizzati per disabili escludendoli dall'acquisto attraverso appalto pubblico, per consentire un percorso di erogazione appropriato, volto a garantire un'efficace risposta alle singole esigenze degli utenti”.
Si tratta degli ausili elencati nell'allegato 1 bis della Legge n. 96/2017, nell'elenco 1 dell'allegato 5 al Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017 “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza – GU n.65 del 18-3-2017 – Suppl. Ordinario n. 15”, ovvero del cosiddetto Nomenclatore Tariffario.
Filomena Gallo, legale del Segretario dell'Associazione Luca Coscioni attiva a livello internazionale a tutela del diritto alla Scienza e alla Salute, interpellata a tal riguardo ha affermato: “È tempo che siano eliminate discriminazioni e che le persone con disabilità con le loro famiglie non debbano essere costrette a causa degli errori e omissioni delle istituzioni a rinunciare a dispositivi importanti per la loro vita e la loro salute, spiace dover ricorrere ogni volta ai Tribunali per affermare diritti fondamentali di persone fragili che necessitano di strumenti essenziali per vivere dignitosamente la propria vita”.