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Chiesa

Commento al Vangelo domenicale

Don Pino Fazio · 2 anni fa

Breve commento al Vangelo della VII Domenica del Tempo Ordinario, Anno C (Lc 6,27-38)

Il Vangelo ci offre scelte sapienziali per approfondire il senso delle beatitudini in rapporto alla vita quotidiana. Emerge il termine “agape”, l'amore fedele di Dio verso tutti gli uomini. Il testo inizia con una serie di esortazioni che evidenziano il profilo di chi è ben disposto all'ascolto del lieto annuncio: coloro che sono amici di Dio dovranno ricalcare le stesse orme del Messia, donando l'“agape” a “ingrati e malvagi”, amando come Gesù (cfr. Gv 13,34). L'immagine della “misura versata nel grembo” è la misura dell'amore di Dio che va oltre ogni misura. Ci chiediamo: è possibile amare oltre misura per le nostre umane capacita? Le logiche mondane infatti invitano alla vendetta, alla guerra, a ricambiare il male con ostilità maggiori, quindi si contrappongono alla logica di Dio. Il Vangelo è quindi un forte invito alla conversione, al cambiamento di mentalità, alla sequela di Gesù che ha amato incondizionatamente tutti, fino al dono estremo della sua stessa vita e alla richiesta di perdono per i suoi uccisori (cfr. Lc 23,34). Il Regno di Dio è qui ed ora, è Gesù che lo sta realizzando, occorre quindi seguire Lui! Lasciandosi guidare da Dio l'uomo può vedere trasformata la sua “pochezza” in forza d'amore e di verità. La forza dell'amore presente nel cristiano cresce nel rapporto intimo con Dio, per questo il brano si conclude con l'esortazione: siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro. In quel “come” è racchiusa la meta del nostro cammino terreno, che potrà essere faticoso e passibile di cadute, ma porterà frutti buoni e ci avvicinerà al compimento della promessa di Gesù: “sarete figli dell'Altissimo”. È un invito a immergere la propria vita in un «amore dinamico, a un fare che non è passivo: “amate i vostri nemici”: ecco cosa significa mettere la propria vita in sintonia con l'amore di Dio, e “fate del bene”, letteralmente qui l'evangelista scrive “fate bello, fate belli”. Il termine tradotto in “bene”, in greco ha il significato di “bello”; è molto importante questo termine. L'amore serve per fare belli quelli che sono brutti, perché quelli che odiano sono persone brutte. Allora con il vostro amore rendeteli belli» (padre Alberto Maggi).