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Movimenti e Associazioni

Life Happening “V. Quarenghi”: Formarsi alla cultura per la vita e insieme cambiare la storia...

Paolo Emanuele · 11 anni fa

Il Life Happening “V. Quarenghi” quest’anno, si e’svolto ad Acquafredda di Maratea presso il Centro Congressi Hotel Villa del Mare, dal 28 Luglio al 4 Agosto. Il seminario “Quarenghi”, intitolato alla memoria della prima segretaria del Movimento per la Vita Italiano, consiste in una settimana di formazione e vacanza sui temi della bioetica e del volontariato per la vita.

Circa 200 giovani provenienti da tutte le regioni d’Italia, si sono così ritrovati insieme per confrontarsi, discutere e formarsi, con relatori di alto prestigio, sui temi inerenti la difesa della vita umana.

Il tema di questa edizione “Se vuoi la pace difendi la Vita” è stato una citazione delle parole di Papa Paolo VI, scritte per la I Giornata per la pace, scelta dai giovani anche in diretto riferimento alle parole che Papa Benedetto XVI ci aveva lasciato il 1 gennaio 2013 in occasione dell’ultima Giornata Mondiale per la Pace.

L’On. Europeo Carlo Casini, presidente del Movimento Per la Vita Italiano, ha aperto ufficialmente i lavori,

con una relazione dal titolo “Uno di noi: il concepito, l’Europa, la pace”. Casini ha ribadito il legame indissolubile che esiste tra pace e tutela della vita, come ricorda il titolo del Seminario, spiegando ai ragazzi il senso dell’iniziativa popolare europea “Uno di noi”, volta a far riconoscere in Europa la dignità umana del concepito. “Se la pace si fonda sui diritti umani, come possiamo dire che l’Unione Europea è un continente pacificato e pacificante, se permette questo terrore invisibile che è l’aborto verso il più piccolo e indifeso? Uno di noi mostra questa contraddizione, con una potenza rivoluzionaria che si trova in questa semplice affermazione: il concepito è uno di noi”. Con questa domanda e da questa contraddizione, i ragazzi si sono interrogati e confrontati nella seconda parte della mattinata.

Di seguito, l’intervento di Bruna Rigoni, membro del Consiglio Direttivo del MPV Italiano su “CAV: il trionfo del sorriso della Vita”. La Rigoni, con la sua lunga storia di volontariato nei Centri di Aiuto alla Vita, ha testimoniato la bellezza di essere stata accanto a tante mamme che dopo avere rinunciato all’aborto e accettato di essere aiutate a far nascere il proprio figlio, con gioia lo tengono in braccio con il sorriso di chi ha detto “Si” alla vita.

Nel secondo giorno di formazione, la Dott.sa Marina Casini, ricercatrice presso l’Istituto di Bioetica dell’Università Cattolica di Roma ha affrontato una tematica molto interessante e attuale per il mondo prolife: l’obiezione di coscienza. La Dott.ssa Casini ha affermato che : “Viviamo un epoca in cui tolleranza e libertà trionfano e campeggiano, ma quando si parla di obiezione di coscienza questo non vale più”. L’obiezione di coscienza coinvolge coscienza individuale e collettiva, rispondendo alla limitazione del diritto di libertà individuale dell’operatore sanitario e rivolgendosi a valori sociali quali l’accoglienza e il rispetto della dignità umana. Obiezione militare e sanitaria si legano nel titolo dell’intervento “Dal no alle armi al sì alla vita” come nella comune volontà di non collaborare alla distruzione della vita umana. Obiezione non è qui sinonimo di astensione ma è azione concreta di promozione dei veri diritti umani, perché come ci ha ricordato la Dott.ssa Casini “dove c’è violenza non c’è pace e non c’è accoglienza”. L’obiettore di coscienza è dunque operatore di pace e di giustizia e con la sua azione realizza totalmente la sua vocazione professionale, che è quella di accogliere e difendere la vita incondizionatamente. Per questo, la figura dell’obiettore va sostenuta, difesa e promossa e costruisce lo spazio privilegiato dove portare avanti l’attenzione culturale nei confronti della tutela del bambino concepito e non ancora nato. L’obiezione diventa anche impegno per ognuno di noi, nelle diverse professioni e nelle diverse realtà: anche nella promozione della iniziativa popolare Uno di noi, che è stata definita “l’obiezione di coscienza dei cittadini d’Europa”.

L’entusiasmo dei ragazzi alla conclusione dell’intervento ha dimostrato che le nuove generazioni hanno il desiderio di interrogarsi e di impegnarsi in prima persona, come emerso anche dal confronto avvenuto in mattinata.

I ragazzi hanno avuto anche un notevole interesse per l’intervento-testimonianza di Enzo Martusciello, responsabile del Sermig –Servizio Missionario Giovani – di Napoli. Martusciello ha raccontato la sua esperienza all’interno del gruppo, fatto di persone che condividono lo stesso sogno: “Sconfiggere la fame con opere di giustizia e di sviluppo, vivere la solidarietà verso i più poveri e dare una speciale attenzione ai giovani cercando insieme a loro le vie della pace”. Da lui, l’invito ai giovani del Quarenghi a “crescere nell’amore, cioè nel dono di sé stessi”.

Al Quarenghi” i ragazzi non hanno vissuto solo momenti di formazione ma anche di svago, e grazie alla collaborazione con il Comune di Maratea, nella persona del Sindaco, il Rag. Mario Di Trani, hanno visitato il centro storico della bellissima città che li ha accolti.

Più di cinquanta giovani nel pomeriggio hanno invaso le vie del paese, curiosi di conoscerne la storia ed i monumenti.

La mattinata seguente è iniziata con una bellissima relazione del Dott. Giuseppe Anzani, magistrato, editorialista di Avvenire e poeta, nonché vicepresidente del Movimento Per la Vita Italiano. Anzani, con una relazione intitolata “ La persona umana, via per la pace”, ha commosso i duecento giovani presenti in sala parlando loro della bellezza del cosmo e dell’essere umano che si trova in esso. “La bellezza viene da sempre collegata al concetto dell’essere” -ha spiegato Anzani, aggiungendo che “il conflitto è una contrapposizione tra persone. Al cuore del problema della guerra ci sono sempre grosse dimenticanze o mistificazioni sul concetto di persona, che da essere umano diventa nemico. In questo modo l’altro viene denigrato e, da questo non riconoscimento dell’altro come altro io nascono i conflitti”. Anzani ha invitato i ragazzi a un doppio esercizio: di immersione nella bellezza e di lettura non distaccata da ciò che vediamo. Solo così possiamo riconoscere l’altro come “altro io”, affermare realmente il concetto di uguaglianza e costruire la pace. “Fai la pace con la vita e metterai vita dentro il sogno della pace” è il motto che Anzani ha regalato ai ragazzi, chiedendogli di farlo proprio.

Particolarmente gradito dai ragazzi è stato anche l’intervento del giornalista e conduttore televisivo, Rosario Carello, che ha parlato di “Comunicare la vita, costruire la pace”. Carello, che è intervenuto in video, ha sottolineato la scarsa presenza delle tematiche dell’inizio vita e in generale delle tematiche legate in qualche modo alla bioetica in tutti i sistemi mediatici. Esiste una sorta di censura dei mezzi di informazione, sia nell’informazione che nella narrazione e quindi nella fiction. Stesso discorso per il cinema. Discorso opposto per la pace che viene trasmessa e strumentalizzata in diversi modi, ma mai legata alla difesa della vita. Carello ha invitato i giovani ad essere protagonisti della società e della realtà mediatica, partendo dagli strumenti che si hanno a disposizione, in primo luogo Internet e i blog che permettono ai giovani di esprimersi in prima persona e di condividere opinioni anche su tematiche importanti. Invito presto raccolto dai ragazzi che hanno espresso la volontà di partecipare alla redazione del blog giovaniprolife.org (giovaniprolife.org).

Le attività del seminario Quarenghi sono continuate poi con una tavola rotonda dal titolo “Movimento Per la Vita: testimoniare il bambino concepito, uno di noi”. Gli interventi della segretaria generale Paola Mancini e dei vicepresidenti Roberto Bennati e Pino Morandini sono stati ricchi di impegno vissuto a servizio della vita in vari campi, da quello politico all’impegno nelle reti del volontariato.

Ai ragazzi è stata offerta anche la possibilità di partecipare al percorso dedicato all’affettività e ai metodi naturali di regolazione della fertilità. Nel corso di questa edizione il corso è stato arricchito da un approfondimento sull’importanza del discernimento pre-matrimoniale”. “I metodi naturali, infatti, necessitano della condivisione di alcuni passaggi che – aggiungono - sono affidati alla educazione della persona, solo così possono essere pienamente compresi e vissuti in pienezza. Come ogni anno, questo percorso ha suscitato il grande interesse dei presenti, che hanno potuto osservare una modalità gioiosa e bellissima di vivere la propria affettività e sessualità”.

All’interno del “Quarenghi” è stato previsto anche un percorso di preghiera e spiritualità organizzato dal dott. Giuseppe Grande, membro della Giunta del MPV Italiano. Il percorso di spiritualità caratterizzato da vari momenti come la preghiera delle lodi, la celebrazione della Santa Messa presieduta da Don Adelmo Iacovino, responsabile dell’Ufficio di Pastorale Giovanile della Diocesi di Tursi-Lagonegro e l’adorazione eucaristica, è stato rivolto soprattutto a quei giovani che vivono l’impegno nel volontariato per la vita come “una vocazione, una chiamata”. I giovani, guidati dal parroco di Maratea, hanno portato in processione anche una croce che hanno costruito in spiaggia con due segni particolari: il remo e la pietra, proprio a simboleggiare che il servizio dei giovani nel Movimento per la Vita è la risposta a quell’invito fatto da Gesù a prendere il largo e gettare le reti e sulla roccia della Sua parola impegnarsi nel volontariato.

L’ultino giorno del Quarenghi si è chiuso con le relazioni di Mons. Mupendawatu, Segretario del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, e dei professori Riccardo Marana dell’Università Cattolica di Roma e l’On. Gianluigi Gigli senatore e membro del Consiglio Direttivo del MPV Italiano.

Mons. Mupendawatu con la relazione dal titolo: “ Se vuoi la pace difendi la Vita. Un impegno per l’Europa una sfida per l’Africa”, ha messo in rilievo che i popoli dell’Africa hanno una visione trascendentale della vita che può contribuire a cambiare la cultura dominante in Europa che la vede come una prerogativa della sola donna.

L’intervento del prof. Riccardo Marana ha messo in rilievo come i trattamenti medici e chirurgici effettuati presso l’Istituto scientifico Internazionale “Paolo VI” si pongono in alternativa alla fecondazione artificiale, riuscendo a superare le cause di infertilità di molte coppie. Nel corso degli anni si è registrato un numero considerevole di gravidanze in maniera naturale in coppie che presso altri centri sarebbero state probabilmente inviate direttamente a fare la fecondazione artificiale, con i gravi rischi e le problematiche etiche che questa comporta.

Il prof. Gigli ha poi spiegato che la medicina o il medico non può donare la morte ma si deve mettere accanto a chi soffre per cercare di alleviare quanto più la sofferenza umana.

In conclusione, passato oltre un mese dalla fine del Quarenghi, in noi responsabili dell’Equipe Nazionale si fa sempre più viva un’idea: il Quarenghi non dura né una settimana né due, ma tutto il tempo che i suoi ricordi continueranno a pulsare forte nei cuori dei ragazzi che vi hanno partecipato!

Leggiamo racconti, impressioni, commenti, stati su facebook ed email: ognuno, a suo modo, sintetizza una settimana a dir poco meravigliosa, di Grazia, come ha giustamente scritto qualcuno.

Ci sentiamo di dire a tutti i ragazzi: Grazie.

Grazie a tutti i 200 ragazzi che abbiamo incontrato e conosciuto, perché senza il loro entusiasmo e la loro passione nulla sarebbe stato così speciale.

Insieme servire la Vita è più bello, più divertente, più gratificante… è semplicemente la cosa migliore che si possa desiderare!

Proprio partendo dalla difesa della Vita nei suoi momenti più fragili, stiamo costruendo il futuro che desideriamo…. Abbiamo fede, il tempo riconoscerà che facendoci promotori della cultura per la vita, avremo contribuito a cambiare le storie di tante mamme e la storia intera.

Manuel Massara

Responsabile Regionale Giovani MPV

Vicepresidente MpV e Centro di Aiuto alla Vita di Catanzaro