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Educazione e Scuola

Adolescenza, amore, rapporti con gli altri: lo psicologo Ezio Aceti incontra gli studenti del Campanella

Cesare Natale Cesareo · 8 anni fa

“Amate sempre, amate tutti, amate per primi, rompendo le logiche dell’orgoglio e dell’indifferenza che chiudono e non fanno crescere. Abbiate rispetto del vostro corpo e fate in modo che esso esprima ciò che siete veramente. Imparate giorno dopo giorno ad essere liberi, ad essere consapevoli di quello che sentite e ad orientarlo verso ciò che ritenute giusto.” Sono alcuni dei suggerimenti che lo psicologo Ezio Aceti ha voluto lasciare agli studenti del Liceo Campanella di Lamezia Terme nel corso dell’incontro che si è svolto ieri nell’auditorium dell’Istituto organizzato da Liceo in collaborazione con l’Ufficio Diocesano per la Pastorale familiare. Dai grandi cambiamenti dell’adolescenza al rapporto con il corpo, i sentimenti, il mondo degli adulti e la società, Ezio Aceti, che collabora con l’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia della CEI e con diversi enti pubblici sui temi della famiglia e del rapporto con i giovani, ha affrontato con gli studenti lametini temi forti che riguardano il percorso umani dei ragazzi di oggi, in una società che se da un lato chiede di diventare adulti subito dall’altro lascia spesso soli di fronte ai grandi dubbi e agli interrogativi cruciali della crescita di ogni ragazza e ogni ragazzo. Un incontro vivace e movimentato, grazie alla verve comunicativa dello studioso e al dibattito incalzante animato dagli studenti con le loro domande. A cominciare dal rapporto dei giovani con il corpo e con l’amore. “Ciò che conta non essere belli o brutti, ma essere padroni del proprio corpo, fare in modo che il nostro corpo manifesti ciò che siamo veramente – ha detto lo studioso agli studenti mettendoli in guardia dai rischi della commercializzazione del “corpo perfetto”, dalla pornografia “il cui vero inganno non sta tanto in quello che fa vedere, ma nel messaggio che lancia: non due persone che si amano, ma due corpi che fanno sesso. E gli effetti negativi sono nella vita di tutti i giorni: chi diventa schiavo della pornografia, inizia a vedere tutte le donne e tutti gli uomini come se fossero la stessa cosa, diventa incapace di cogliere la bellezza e la “specialità” di ognuno che è il presupposto dell’amore”.E di amore, da quello nato tra i banchi di scuola a quello della vita familiare, ha parlato Aceti agli studenti lametini smontando “tanti inganni che noi adulti vi abbiamo trasmesso sull’amore: la convinzione che ci sia un uomo o una donna della propria vita, che si può essere o non si può essere fatti uno per l’altra, come se fosse un dato immodificabile. Ad amare ci si educa ogni giorno, si risponde alle crisi con maggiore attenzione e maggiore vicinanza alla donna o all’uomo che c’è accanto”. Vivere lo sport come occasione per stare insieme non solo per competere, non drammatizzare gli eventi negativi, trovare sempre la forza per ricominciare dopo ogni caduta sono stati gli input finali agli studenti del Campanella di Ezio Aceti, che ha ricordato ai docenti l’importanza della loro funzione educativa, accanto a quella della famiglia: “rimuovete i pregiudizi che tante volte noi adulti consegniamo ai nostri giovani e trasmettete loro anzitutto i valori dell’altruismo e della reciprocità, contro ogni forma di bullismo e sopraffazione dei più deboli. Sogno una scuola dove, già dalle elementari, siano gli studenti ad essere convocati per ritirare la pagella e discutere dei voti: solo così si diventa già dai primi anni protagonisti della propria vita”. L’incontro – ha spiegato il dirigente Giovanni Martello che ha ringraziato le docenti di religione Lucia Paola, Maria Pileggi e Rosa Palazzo – “si inserisce nel percorso di collaborazione tra la nostra scuola e l’ufficio diocesano per la pastorale familiare diretto da Padre Gianni Dimiccoli. L’incontro con Aceti, studioso di rilevanza nazionale sui temi della famiglia e dei giovani, è un’occasione per arricchirci come docenti e riflettere insieme sui fondamenti del percorso educativo, che deve basato sulla reciprocità e la corresponsabilità tra studenti, famiglia e mondo della scuola. Ognuno deve fare la propria parte per il bene dei nostri giovani”.