di Salvatore D’Elia

Oggi la Chiesa celebra S. Francesco di Sales, vescovo e dottore della Chiesa, una delle figure che maggiormente ha inciso nella vita della Chiesa in un periodo storico complesso: la Riforma Protestante, che andava radicandosi in molti stati europei, e la risposta del cattolicesimo con il Concilio di Trento.
Il dialogo al posto della contrapposizione, lo stile semplice e diretto, la dolcezza della comunicazione, la capacità di sperimentare modalità comunicative nuove per far conoscere la fede cristiana al maggior numero di persone possibili, a prescindere dai livelli d’istruzione e dai ceti sociali di appartenenza: questi i tratti che hanno fatto del santo Vescovo di Ginevra il patrono dei giornalisti e degli operatori della comunicazione.
Un particolare della sua vita, raccontato in tutte le sue biografie, ci dà l’idea di che tipo di comunicatore fosse Francesco di Sales. Inviato nella regione del Chablais, territorio francese nel nord della Savoia dove il calvinismo si era ormai consolidato strappando molti fedeli alla Chiesa, pensò un sistema per raggiungere tutti con la sua predicazione: ideò i manifesti e dei “foglietti volanti”, molto simili ai nostri moderni volantini, affissi sui muri dei quartieri o fatti scivolare sotto l’uscio delle porte delle case. Ottenendo così due risultati: si riusciva a parlare a tutti, anche a chi non si informava tramite le modalità tradizionali di allora, si arrivava potenzialmente ovunque. Una figura attualissima se pensiamo al ruolo crescente dei nuovi media nella diffusione del Vangelo e del Magistero della Chiesa, tra i più giovani e non solo.
Canonizzato da papa Alessandro VII il 19 aprile 1665 e proclamato dottore della Chiesa da Papa Pio IX il 19 luglio 1877, sarà proclamato da Pio XI, il 26 gennaio 1923, con l’enciclica “Rerum omnium pertubationem”, patrono dei giornalisti e di “tutti quei cattolici, che con la pubblicazione o di giornali o di altri scritti illustrano, promuovono e difendono la cristiana dottrina”. Paolo VI, all’indomani del Concilio Vaticano II, nella lettera apostolica “Sabaudie gemma” del 1967, indicò Francesco di Sales come modello dei giornalisti cattolici sottolineando come “non meno che nel discutere, ebbe singolare disposizione allo scrivere. Quanta abbondanza di dottrina nei libri da lui composti, quanta chiarezza di pensiero, quanta nativa grazia ed aurea eleganza! L’argomento si svolge armonico: la lettura è sommamente piacevole, istruttiva, stimolante . Quando scrive, come quando predicava al popolo, i suoi lettori, come una volta i suoi uditori, hanno un solo timore: che egli abbia a finire troppo presto”.
Ogni anno, in occasione della memoria liturgica di Francesco di Sales, il Papa diffonde il messaggio per la giornata mondiale delle comunicazioni sociali istituita da Paolo VI nel 1967