Don Luca, con l’équipe di pastorale giovanile, nelle scuole per parlare di un tema complesso come quello della libertà negli istituti superiori di Lamezia Terme

 

 

 

Libertà come possibilità “di fare quello che voglio”, di decidere cosa fare della mia vita, chi frequentare, cosa studiare, cosa progettare per il futuro. Oppure libertà di scegliere senza condizionamenti, di lasciarmi interpellare dalle domande di senso della vita. E ancora: libertà di assumermi le mie responsabilità, nell’orizzonte del rispetto di me stesso e degli altri.

Il tema della libertà, per i giovani, non si traduce tanto in visioni ideologiche o riflessioni complesse ma nelle occasioni concrete della vita di ogni giorno in cui, già da ragazzi, si è chiamati a dire un sì o un no, ad aprire o chiudere una porta, a scegliere una strada o un’altra.

Sui temi della libertà, si è incentrato il percorso, partito dall’istituto tecnico – economico “De Fazio” ed esteso a diversi istituti superiori lametini, dall’ équipe di pastorale giovanile guidata da don Luca Gigliotti, responsabile diocesano.  Nelle ore di educazione civica, i componenti dell’équipe hanno dialogato con i ragazzi sul tema delle dipendenze, nei tanti volti che assumono nella società di oggi: sostanze, web, giochi d’azzardo “tradizionali” e “virtuali”… Dipendenze che entrano nella vita di tanti giovani nella forma di “false libertà” fino a schiavizzare le persone in modo subdolo, senza che il ragazzo o la ragazza abbia la possibilità di accorgersene in tempo. Dipendenze che rischiano di deturpare la gioia degli anni più belli, con impatti negativi sulle famiglie, sull’andamento scolastico, sui progetti di vita per il futuro che iniziano a prendere forma proprio negli anni delle scuole superiori.

Don Luca, insieme ai ragazzi dell’équipe, ha dialogato con gli studenti lametini partendo da esempi concreti, con linguaggi e toni che, più che a sermoni moraleggianti, parlano alla concretezza dell’esperienza di vita, alla prospettiva della libertà come scelta più logica e più “umana” per  essere felici. Incontri con un taglio esperienziale e dialogico, tante domande da parte dei ragazzi, domande da don Luca e dai componenti dell’équipe ai ragazzi per cercare di entrare in punta di piedi nel loro mondo, senza la pretesa di saperne di più; risposte da cercare insieme, in uno scambio intergenerazionale arricchente per tutti.

“La collaborazione con la scuola  – dichiara don Luca Gigliotti – vissuta in questo modo, diventa davvero esperienza di crescita integrale, supporto in un passaggio di maturazione fondamentale. Un’esperienza frutto del servizio di molti e non solo del sacerdote, di una comunità che si prende cura. Certamente la presenza del sacerdote diventa un segno forte, anche per restituire un’esperienza di chiesa che si fa prossima, che dialoga e non vuole dettare norme e dare risposte preconfezionate. Per me è stata ed è un’opportunità grande in generale lavorare con i giovani e nel caso specifico poter condividere questi passi con gli studenti della scuola.  Ogni volto è una storia di sogni, di desideri ma spesso anche di grande fragilità.  Credo che il mio servizio sia una cosa molto piccola ma, spero, nell’ottica del seme che per quanto minuto può fare sbocciare una vita davvero molto più grande. Sento davvero di poter vivere la mia paternità nei loro confronti ma anche il mio essere “compagno di viaggio”, uno che cammina insieme a loro e che da loro impara tantissimo.  È una parte importante del mio ministero stare con loro. E sento tutto il carico della responsabilità e al contempo tutta la gratitudine di poter “toccare” le loro vite.”

Per gli studenti coinvolti negli incontri “è stato importante, per noi, socializzare e fare conoscenza con don Luca, che si è dimostrato accogliente e disponibile all’ascolto. L’approccio innovativo della pastorale giovanile ha reso l’esperienza coinvolgente e ha amplificato la consapevolezza della complessità dietro il concetto di libertà”.

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