Consapevolezza di sé stessi, della propria identità e della propria storia, senza aver paura della diversità di idee e di incontrare l’altro “armonizzando le differenze”, rendendole occasione di uno scambio che arricchisce tutta la società. Questi alcuni dei messaggi che il vescovo di Lamezia Terme monsignor Serafino Parisi ha indirizzato agli studenti dell’istituto tecnico – commerciale “Valentino De Fazio”, in occasione della visita all’istituto superiore lametino dove è stato accolto dalla dirigente Simona Blandino, dai docenti e da una rappresentanza degli studenti di tutte le classi.
Dopo la descrizione del percorso svolto dagli studenti da parte della professoressa Antonietta Teotino a nome di tutti i docenti di religione, rispondendo alle domande dei ragazzi, il vescovo li ha esortati “a vivere questa fase della vita, l’adolescenza, il tempo più bello, nella consapevolezza di questi anni, di questo tempo che ci è donato: senza fughe in avanti e senza passaggi all’indietro”. Di fronte al rischio dell’omologazione, “di adeguarci agli altri perdendo le nostre specificità, di vivere condizionati dal giudizio degli altri”, il vescovo di Lamezia invita i giovani studenti lametini a “valorizzare la diversità delle idee che contribuisce alla nostra crescita personale e alla crescita di tutta la società. Avere visioni diverse è importante. Ciascuno di noi deve essere consapevole della propria storia, della propria identità, dei propri limiti e delle proprie potenzialità”.
“Che paura mi può fare – ha proseguito il vescovo– l’immigrato che ha una lingua, una cultura, una religione, diverse dalla mia? L’altro fa paura a chi non ha una valutazione corretta di sé stesso. L’altro che viene a me è sempre una ricchezza. Dire che siamo fatti ad immagine e somiglianza di Dio significa che, in ogni uomo, c’è il desiderio della vita e della libertà. L’uomo non è fatto per stare da solo, non è un individuo, ma è persona chiamata ad entrare in relazione con gli altri”. Sul rapporto con il mondo del digitale, monsignor Parisi ha messo in guardia gli studenti dal rischio di “dissociarsi dalla realtà, confondendo reale e virtuale, oppure di non accorgersi della realtà mentre essa si svolge. Questo non significa essere “bacchettoni” di fronte ai nuovi mezzi, ma usarli con responsabilità nella consapevolezza che la vera relazione è quella faccia a faccia, è nell’incontro reale con l’altro”. “Vi auguro di essere sempre voi stessi senza vendervi al migliore offerente”, così monsignor Parisi ha concluso la conversazione con gli studenti.

Subito dopo l’incontro in auditorium, il vescovo ha fatto visita agli studi della web radio della scuola “Radioneria”, coordinata dal giornalista Paolo Giura, rispondendo all’intervista degli studenti “speaker”.

red.