Dal prossimo 22 aprile fino a giorno 26, i Vescovi calabresi saranno a Roma per la Visita ad limina Apostolorum. Anche la nostra Diocesi, quindi, con la presenza del Vescovo, monsignor Serafino Parisi, vivrà questo momento di comunione con il Papa e la Chiesa universale che, come esplicitato nel Direttorio della congregazione per i Vescovi, non può essere inteso “come un semplice atto giuridico-amministrativo, consistente nell’assolvimento di un obbligo rituale, protocollare e giuridico”, ma “rappresenta un momento centrale dell’esercizio del ministero pastorale del Santo Padre: in tale visita, infatti, il Pastore Supremo riceve i Pastori delle Chiese particolari e tratta con essi questioni concernenti la loro missione ecclesiale”.
Nello specifico, la Visita ad limina Apostolorum dei Vescovi “che presiedono nella carità e nel servizio alle Chiese particolari in ogni parte del mondo, in comunione con la Sede Apostolica, ha un preciso significato e cioè: il rafforzamento della loro responsabilità di successori degli Apostoli e della comunione gerarchica con il Successore di Pietro e il riferimento, nella visita a Roma, alle tombe dei SS. Pietro e Paolo, pastori e colonne della Chiesa Romana”.
Un momento di comunione, ma anche di riflessione per le Diocesi calabresi: i Vescovi della Conferenza Episcopale Calabra, infatti, oltre a raccontare le realtà da loro rappresentate, porteranno a Papa Francesco anche le istanze del territorio in cui operano.
“Mi accingo ad incontrare il Santo Padre – dichiara monsignor Parisi – al quale parlerò della nostra Diocesi che in questi due anni ho conosciuto meglio, apprezzandone le sue peculiarità e la sua vivacità sia dal punto di vista territoriale che dal punto di vista umano ed ecclesiale. Di cammino insieme ne abbiamo fatto pur nella consapevolezza che esso rappresenta l’inizio di un percorso che la nostra Chiesa, con il contributo di ciascuno, potrà e dovrà effettuare per essere sempre più profetica, testimoniale ed incisiva nelle realtà in cui si opera. Arriveremo, così, a essere testimoni di uno stile, che è lo stile col quale Dio si manifesta a noi e con cui a noi si relaziona e che a ciascuno di noi Dio chiede di realizzare”.


“In questo pellegrinaggio che mi accingo a fare alle tombe degli Apostoli – conclude monsignor Parisi – porterò con me tutte le preghiere, le attese, le speranze, le intenzioni e le promesse delle persone della nostra diocesi. Al tempo stesso, per questo momento di comunione con la Chiesa universale, chiedo a ognuno di voi di accompagnarmi ‘corresponsabilmente’ con la preghiera”.
L’appuntamento romano sarà anche l’occasione per presentare al Santo Padre e ai vari Dicasteri le attività che in questi anni i vari Uffici e le realtà che operano sul territorio diocesano hanno messo in campo per essere sempre più testimoni di una Chiesa in uscita, come sollecita spesso Papa Francesco. Per questo motivo, monsignor Parisi, ringrazia il Vicario generale, i Vicari episcopali, il Cancelliere, i direttori degli Uffici di Curia e di Pastorale e i laici che hanno contribuito alla stesura della relazione che sarà ufficialmente presentata.

Saveria Maria Gigliotti