di Don Pino Fazio
Oggi si celebra la Domenica della Parola
Con la Lettera apostolica in forma di Motu proprio “Aperuit illis” del 30 settembre 2019, papa Francesco ha stabilito che “la III Domenica del Tempo ordinario sia dedicata alla celebrazione riflessione e divulgazione della Parola di Dio”. «Questa Domenica della Parola di Dio verrà così a collocarsi in un momento opportuno di quel periodo dell’anno, quando siamo invitati a rafforzare i legami con gli ebrei e a pregare per l’unità dei cristiani. Non si tratta di una mera coincidenza temporale: celebrare la Domenica della Parola di Dio esprime una valenza ecumenica, perché la Sacra Scrittura indica a quanti si pongono in ascolto il cammino da perseguire per giungere a un’unità autentica e solida. Le comunità troveranno il modo per vivere questa Domenica come un giorno solenne. Sarà importante, comunque, che nella celebrazione eucaristica si possa intronizzare il testo sacro, così da rendere evidente all’assemblea il valore normativo che la Parola di Dio possiede» (n. 3).
L’evangelista Luca è attento a segnalare il luogo in cui Gesù inizia solennemente la sua predicazione, la sinagoga di Nazaret, con la lettura della “torah” o dei profeti e il relativo commento. Gesù è solito frequentare la sinagoga. Quel sabato apre il rotolo del profeta Isaia al capitolo 61, 1-2 e lo legge. E’ il momento in cui Gesù dichiara instaurato il Regno dei cieli. Le parole del profeta si adempiono “oggi” in lui, esse sono la ragione della sua venuta. L’annuncio è forte e riguarda il lieto messaggio per i poveri, la liberazione dei prigionieri, la luce ai ciechi, la libertà agli oppressi. In lui “oggi” tutto riparte, il progetto di Dio riprende quota. «L’oggi storico di Gesù – scrive Padre Ermes Ronchi – diventa, per la forza dello Spirito, l’oggi liturgico della Chiesa, il nostro di ogni Messa. La predica di Nazaret diventa oggi storia nostra. Se ascoltiamo!».