Vocazione è un termine quasi scomparso dal vocabolario comune. Sembra essere relegato solo a certi ambienti, costretto dentro le mura di un convento o di un monastero, legato alla vita di preti e consacrati. Perché, allora, si celebra ogni anno una giornata di preghiera per le vocazioni?

Non è solo una questione linguistica, ovviamente.

Quando parliamo di vocazione, infatti, non parliamo immediatamente di questa o quella scelta specifica che facciamo nella vita. La vita di ciascuno di noi ha a che fare con una chiamata, perché una vocazione, prima di esprimere un modo specifico di vivere, ha a che fare con l’essere. È la dimensione piena della vita. Prima di diventare una particolare scelta di vita è la scelta di viverla davvero questa vita.

Ognuno di noi ha una vocazione, ciascuno di noi è un chiamato.

Pregare per le vocazioni, allora, non significherà soltanto pregare per alcune specifiche vocazioni ma affinché ciascuno arrivi a comprendere la sua vita come vocazione, come una chiamata.

La giornata mondiale di preghiera per le vocazioni – che celebreremo il prossimo 8 maggio – è una sorta di memoria annuale del fatto che la nostra vita e quella di ciascuno è legata ad una vocazione fondamentale. “Ciascuno di noi è una creatura voluta e amata da Dio, per la quale Egli ha avuto un pensiero unico e speciale, e questa scintilla divina, che abita il cuore di ogni uomo e di ogni donna, siamo chiamati a svilupparla nel corso della nostra vita, contribuendo a far crescere un’umanità animata dall’amore e dall’accoglienza reciproca” (Papa Francesco, messaggio per la 59a giornata mondiale di preghiera per le vocazioni).

Una giornata di preghiera proprio perché all’origine della nostra vita c’è una parola rivolta che apre ad una relazione che va alimentata e curata in questo dialogo intimo e vero che è la preghiera. Necessariamente, però, la preghiera è legata alla carità e la carità a cui questa giornata ci chiama è quella di permettere alla vita di ciascuno di sbocciare, l’esercizio di far venire alla luce il volto delle persone che incrociano il nostro cammino, favorire uno spazio di amore e libertà perché davvero la vita di ognuno possa trovare la sua dimensione piena e matura.

Don Luca Gigliotti