Sarà un novenario all’insegna della carità, della riflessione e della preghiera quello che la comunità parrocchiale di Soveria Mannelli si appresta a vivere in preparazione alla solennità della nascita di San Giovanni Battista, patrono della città, dal 16 al 24 giugno.

Numerosi gli appuntamenti previsti nel programma, presentato dal parroco can. Roberto Tomaino, che andranno a coinvolgere tutte le fasce d’età e le categorie sociali e lavorative che popolano la vivace cittadina del Reventino.

Tra gli appuntamenti più significativi si segnala senz’altro la due giorni, organizzata in collaborazione con la Fondazione “Aiuto alla Chiesa che soffre”, sabato 17 e domenica 18, di padre Charbel OFM, frate egiziano che offrirà una testimonianza della vita e del coraggio dei cristiani perseguitati in alcune aree del mondo e, in particolare, in Egitto.

Giorno 19 giugno giungerà a Soveria la celebre Croce di Cutro, realizzata dall’artista Maurizio Giglio, con alcuni frammenti del barcone tragicamente naufragato nei pressi delle coste della cittadina calabrese nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023.

E sarà proprio quella Croce che, lunedì 19, alle 21,00, guiderà la Via Crucis itinerante che si terrà lungo il corso principale di Soveria.

Una tragedia come quella di Cutro non può essere certo dimenticata facilmente né derubricata a tragica fatalità, tanto più che, proprio in queste ore si lotta per cercare i dispersi di un’altra enorme tragedia del mare, avvenuta lungo le coste della Grecia. Così come non può essere dimenticato il coraggio e l’altruismo dimostrato dagli abitanti di Cutro che hanno eroicamente cercato di mettere in salvo i superstiti e di recuperare i corpi di coloro che non ce l’hanno fatta.

Proprio per non dimenticare e per rendere omaggio ai tanti che in quelle ore si sono prodigati per quei fratelli più deboli e in pericolo, nella serata del 20, alle ore 18,00, verrà conferito il Premio “San Giovannino – Testimoni della giustizia e della verità” ai due parroci di Cutro, don David Fiore e don Pasquale Squillacioti, in rappresentanza dell’intera comunità cutrese che ci ha ricordato, con il proprio agire, il messaggio chiave della predicazione di Gesù, l’accoglienza e il soccorso di chi è nel bisogno, al di là dell’appartenenza geografica, sociale o religiosa.