Muniti di ago e filo, nella comunità di S. Giovanni Battista guidata da padre Giuseppe Martinelli le persone anziane recuperano relazioni e  si riavvicinano alla comunità da protagonisti

 

 

 

Ferri, gomitoli, aghi, telai…Chi lo ha detto che sono strumenti da museo, da archiviare  in un passato lontano? Nella comunità parrocchiale di S. Giovanni Battista, a S. Eufemia, guidata dai padri vincenziani, ago e filo diventano strumenti per offrire a delle persone anziane l’opportunità di “ricucire”, in tutti i sensi: i rapporti con gli altri, con la comunità, la possibilità di stare insieme, di curare un progetto in ogni dettaglio, fino al prodotto finito.

Nasce così la scuola di ricamo ad intaglio e uncinetto “Armida Barelli”, da un’iniziativa del gruppo adultissimi dell’Azione Cattolica parrocchiale, subito accolta e supportata dal parroco padre Giuseppe Martinelli. Le prime protagoniste di questa esperienza, che rilancia una delle arti manuali più antiche della storia, sono signore “over 75” del quartiere che iniziano a ritrovarsi al pomeriggio, mettendosi in gioco con la loro propensione al ricamo e alle arti manuali.  Il gruppo, nel giro di poco tempo, inizia a crescere: le più esperte iniziano a insegnare a quelle che iniziano da zero e, a poco a poco, anche bambini e giovani iniziano ad appassionarsi e a lasciarsi coinvolgere.

Con la pazienza e la cura che richiedono “ago e filo”, si dà il via a un progetto che guarda al recupero di relazioni, alla scommessa di tornare a uscire di casa dopo la prolungata chiusura pandemica e post-pandemica, a tornare a sentirsi protagonisti della vita comunità: con qualche capello bianco, con le piccole e grandi difficoltà quotidiane dell’età che avanza, ma con la gioia di sentirsi protagonisti.

“Siamo partiti con una trentina di iscritti – ci spiega la responsabile del progetto Maria Grazia Mengali – siamo stati “costretti” a porre dei limiti perché il numero di persone aumentava sempre di più. A settembre, all’inizio dell’anno pastorale, abbiamo rilanciato il progetto che oggi conta quasi quaranta iscritti con dieci bambini tra i 6 e i 16 anni. Ognuno si dedica a realizzare un proprio progetto, accogliendo il contributo delle più esperte, in uno scambio che arricchisce tutti e che, soprattutto per i più piccoli, è uno scambio intergenerazionale importante per crescere Tra le prossime iniziative, dopo la mostra dei lavori con cui si è dato inizio al nuovo anno di attività, una mostra su Armida Barelli durante la quale saranno esposti alcuni dei lavori del laboratorio e la realizzazione delle palline di Natale da parte dei bambini, con la tecnica del ricamo su tela aida.  Accanto alle attività manuali, i partecipanti alla scuola hanno approfondito la storia di Armida Barelli, cofondatrice dell’Università Cattolica, in prima linea per il riconoscimento dei diritti delle donne nel XX secolo”.

“Confesso che all’inizio ero scettico: chi si interesserà mai al ricamo e all’uncinetto nel 2023… Vedere le nostre parrocchiane stare insieme e socializzare mi ha fatto completamente ricredere – ci spiega il parroco padre Giuseppe Martinelli – Ho visto le signore coinvolgersi attraverso un’arte che permette di stare uno accanto all’altro, di imparare dall’osservazione, di esercitarsi nella pazienza  e nella cura. Ognuno offre quello che sa fare: probabilmente nessuno sa arrivare fino alla fine di un lavoro, ma ognuno fa la sua parte, aggiunge il suo piccolo pezzo, per arrivare al progetto completo.  È bello sentire alcune signore raccontarci che, per molte di loro, quelle due ore pomeridiane rappresentano l’unica o una delle pochissime uscite settimanali.  Quando l’anno scorso stava per concludersi il progetto nel periodo di Pasqua, tante ci hanno quasi “implorato” di proseguire fino a maggio, tanta è la voglia di darsi da fare, tanto è il desiderio di proseguire un cammino di relazione e di impegno. E poi c’è la gioia più grande per me e per tutta la nostra parrocchia: vederle di nuovo qui, nella comunità”.

Tra i prossimi progetti della scuola, la realizzazione di un purificatoio, con l’immagine della Medaglia Miracolosa, da donare a Papa Francesco.

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