Giustizia e misericordia che camminano insieme. Con questa immagine potrebbe essere sintetizzato il messaggio che il direttore della Caritas della Diocesi di Lamezia Terme, don Fabio Stanizzo, ha rivolto alla Procura ed al Tribunale di Lamezia Terme nel corso di una iniziativa benefica promossa dalle stesse Istituzioni durante la quale sono stati consegnati alcuni doni che, posizionati sotto il grande albero che campeggia nell’atrio del Palazzo di giustizia, erano per gli utenti dei servizi della Caritas

“Quest’anno – ha detto don Fabio – il Natale, con tutti i report che possiamo leggere, le notizie che riguardano tutte le forme di povertà, materiali e immateriali che si vivono, si veste anche di questa solidarietà, di questi segni che saranno portati alla mensa. Ecco, essere insieme con le Istituzioni ed insieme nella diversità del prenderci cura della nostra città, della nostra Diocesi, della nostra realtà, penso che sia il segno più bello del Natale a rappresentare quel Dio che si fa carne e che viene ad abitare la nostra vita, la nostra realtà. L’immagine che vorrei fare nostra è quella del prendersi cura: più che mai oggi abbiamo bisogno che l’uno si prenda cura dell’altro, si faccia anche carico dell’altro. Stamattina siamo in un luogo dedicato, un luogo dove la giustizia, quella giustizia vera, deve prendere sempre il sopravvento contro il malaffare, contro la criminalità, contro  quella mentalità corrotta anche dalle varie forme di povertà. Noi oggi stiamo parlando molto di giustizia riparativa: giustizia e misericordia che devono andare a braccetto. Voi dovete giudicare, ma dovete avere sempre presente anche quello spazio intermezzo che c’è tra le carceri e la libertà per poter dare di nuovo dignità a quell’uomo che si è redento e vuole riscattarsi. Ed anche il Natale è forma di riscatto”.

Per il direttore della Caritas diocesana, infatti, “proprio questa immagine di giustizia e misericordia dovrebbe essere quell’immagine che noi dobbiamo comunicare anche agli altri e la benedizione che voglio invocare su ciascuno di voi – ha detto – , sulla nostra città, su questo luogo, sul Tribunale, sulla Procura, su tutti i dipendenti, gli avvocati, tutti coloro che svolgono il loro servizio è di ricordarci che dall’altro lato abbiamo sempre una persona, chiunque essa sia, e dobbiamo averne cura. Penso che sia veramente il segno più bello di un Natale vero ed autentico”.

 

“Dico ancora grazie a nome della Caritas – ha aggiunto don Fabio – . Ringrazio anche i volontari e gli operatori che sono venuti con me, che poi porteranno le vostre offerte presso i vari centri dove c’è bisogno e rivolgo l’invito a farci visita per rendervi conto della realtà che esiste. Io dico una realtà bella che, purtroppo, è cresciuta tanto perché ci sono tanti bisogni e tante povertà. È bella perché abbiamo creato dei servizi eccellenti, che ci vengono riconosciuti dalla Chiesa e dalla Caritas italiane. Però, questo è segno che qualcosa nel meccanismo non funziona: se  a Lamezia in una settimana 70-80 persone hanno bisogno di farsi una doccia, vuol dire che qualcosa non va. E su questo ci dobbiamo interrogare tutti dalla politica alla Chiesa, società civile e religiosa, insieme. Tutti quanti. Il procuratore Salvatore Curcio viene spesso a farci visita. Conosce bene la nostra mensa, la nostra realtà. Ha visto anche la ‘Cittadella della Carità’ crescere e realizzarsi. Noi quotidianamente, purtroppo, diamo oltre 100 pasti al giorno, insieme a tutti i servizi che sono attivi: il centro di ascolto; il dormitorio che ogni sera ospita 30 persone; un bene confiscato che gestiamo, insieme alla Prefettura, per l’ospitalità di ragazzi che cercano asilo; il servizio delle docce.

Da qui la sollecitazione ad “una riflessione comune che ci può portare insieme a dare una risposta comune. Questo è il mio senso della benedizione stamattina e del mio essere oggi qua in mezzo a voi. Dico grazie – ha concluso il direttore della Caritas – perché oggi con questo nuovo orizzonte verso cui stiamo andando non è facile che un Tribunale chieda questi momenti da vivere. Di questo ne siamo contenti e ricordo che la Chiesa di Lamezia c’è, è presente, e vuole camminare insieme per mettere al centro la persona e dare sempre dignità all’uomo anche quando perde quella dignità”.

All’incontro, oltre al procuratore Salvatore Curcio, ed al presidente del Tribunale, Giovanni Garofalo, erano presenti, tra gli altri, il presidente di sezione, Angelina  Silvestri, avvocati, direttori, funzionari e personale di cancelleria.

Saveria Maria Gigliotti