Oggi, 1 maggio,  anche la Chiesa celebra la festa del lavoro e la Conferenza Episcopale Italiana, attraverso l’ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro, ha consegnato alla Chiesa un sussidio liturgico pastorale dal titolo “La vera ricchezza sono le persone” per aiutarci a pregare e riflettere sul dramma delle morti sul lavoro –  secondo il report annuale dell’Inail sono 1.221  insieme alle denunce di infortuni e malattie professionali –  e sensibilizzare alla formazione della cultura della cura, tanto cara a Papa Francesco.

Proprio il Santo Padre, nell’udienza del 20 gennaio, ricordava che non il profitto fine a sé stesso, ma “la vera ricchezza sono le persone: senza di esse non c’è comunità di lavoro, non c’è impresa, non c’è economia. La sicurezza dei luoghi di lavoro significa custodia delle risorse umane, che hanno valore inestimabile agli occhi di Dio e anche agli occhi del vero imprenditore”.

Il lavoro è una componente essenziale nella vita umana e nel cammino di santificazione; oggi più che mai il problema lavoro ci interpella per quanto riguarda la dimensione della responsabilità e della sostenibilità, dell’etica, della legalità e sicurezza. Questa riflessione è stata avviata in particolare dall’enciclica sociale “Fratelli tutti”, che rappresenta un vero atto di coraggio che traccia una via concreta per la solidarietà al servizio del bene comune. Per chi esercita ruoli di responsabilità, è un messaggio che rilancia soprattutto il valore da attribuire alla centralità della persona, alla dignità del lavoro e a un rinnovato armonioso rapporto tra uomo e ambiente.

Anche il nostro ufficio per i problemi sociali e il lavoro della Diocesi di Lamezia Terme, in questo anno, ha strutturato il percorso di Scuola di Dottrina Sociale sul tema “Fratelli tutti: lavoro e dignità” affrontando la tematica del lavoro nelle sue varie e complesse dimensioni: dalla povertà e diritto al lavoro alla cooperazione nelle nuove politiche per il lavoro, dai piani operativi e azioni territoriali per l’impresa e l’occupazione alle nuove competenze e modernizzazione dell’occupazione, in particolare nel Sud Italia. Tutto ciò realizzato con la partecipazione e la competenza dei tanti relatori che hanno contribuito alla riflessione.

In un tempo così difficile e complesso come è quello che stiamo vivendo, segnato da cambiamenti rapidi, dalla pandemia e dalle tante guerre insensate che ancora umiliano l’umanità, la ragionevolezza e il dialogo; in una realtà che si dimostra sempre più povera di segni di condivisione e di solidarietà, e ferita da divisioni sempre più assurde tra persone, popoli e nazioni, siamo richiamati ad una riflessione più attenta, che ci conduca ad una vera conversione, disponibile all’ascolto e capace attraverso l’ impegno comune di affrontare emergenze antiche e nuove, contribuendo insieme a  trovare soluzioni che vadano nella stessa direzione e siano messe sempre meglio a servizio della vita, dell’uomo e del creato.

Don Giuseppe Critelli, direttore dell’ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro