Non è mai solo una firma. È di più, molto di più


Avviati circa un anno fa, si sono conclusi i lavori di risanamento conservativo della chiesa della Beata Vergine Maria del Rosario, nel cuore del centro cittadino, a pochi metri dal tribunale e dagli istituti scolastici superiori. Il progetto è stato finanziato con fondi CEI 8 x Mille e con il contributo dei fedeli. La chiesa è stata riaperta al culto nella serata di ieri, con una solenne celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Giuseppe Schillaci amministratore apostolico per la Diocesi di Lamezia Terme, con la benedizione del fonte battesimale e la dedicazione dell’altare.
Miglioramento dell’efficienza energetica, risanamento delle superfici interessate da fenomeni di degrado dovuti a umidità e infiltrazioni di acqua, adeguamento degli spazi liturgici, riqualificazione degli impianti elettrici. Questi alcuni punti chiave del progetto coordinato dall’architetto Eugenio D’Audino, che interviene sull’edificio religioso, costruito tra il 1966 e il 1971, salvaguardando gli elementi fondamentali del disegno originario e apportando miglioramenti significativi sul piano della funzionalità e della sicurezza.
Sul piano del miglioramento dell’efficienza energetica, si è proceduto alla realizzazione di una copertura isolata e ventilata con manto di finitura in lamierato metallico. La scelta del lamierato metallico, attraverso un disegno studiato delle linee di aggraffatura, consente di enfatizzare l’idea della tenda del progetto originario della chiesa, redatto nel 1966 dall’architetto Luigi Casalini di Napoli.
Per prevenire il ripresentarsi di fenomeni di degrado delle superfici dovuti ad umidità e infiltrazioni di acqua, si è prevista una riorganizzazione del sistema di smaltimento delle acque meteoriche che interessano l’edificio della chiesa.
L’adeguamento funzionale degli spazi liturgici ha previsto: la riorganizzazione della zona presbiteriale; una ridefinizione e ricollocazione dei luoghi liturgici principali come l’altare, l’ ambone, la sede, il tabernacolo, il fonte battesimale collocato nella cappella posta all’ingresso sul lato orientale; la riorganizzazione degli spazi della sacrestia e dei vani accessori; l’apertura di una porta di comunicazione tra il piano seminterrato della Chiesa e il piano terra dell’edificio pastorale.
Nell’intervento di adeguamento e miglioramento degli impianti elettrici, si è provveduto alla sostituzione della rete di distribuzione elettrica presente al piano terra e seminterrato e lo smontaggio dell’impianto fotovoltaico, allo scopo di consentire i lavori di miglioria del tetto, con successivo rimontaggio secondo uno schema più razionale e con un maggiore grado di integrazione architettonica.
Un forte appello all’unità della comunità cristiana, quello dell’amministratore diocesano monsignor Giuseppe Schillaci che, commentando la pagina evangelica di Giovanni dell’apparizione del Risorto agli apostoli sul lago di Tiberiade, ha ricordato che “la rete della Chiesa non si squarcia se la Chiesa resta unita, si squarcia se prevalgono le divisioni e le ferite”. Monsignor Schillaci ha ricordato che la Chiesa del Rosario fu consacrata nel 1968 da monsignor Domenico Picchinenna, allora arcivescovo di Cosenza ed amministratore apostolico di Nicastro, lo stesso vescovo che poi lo avrebbe ordinato presbitero nel 1987.


La donazione dell’8 x Mille nella dichiarazione dei redditi alla Chiesa Cattolica è un gesto di gratitudine e di responsabilità”, ha detto il parroco don Isidoro Di Cello al termine della celebrazione ricordando che “i lavori avviati e portati a termine in questa Chiesa non sarebbero stati possibili senza il contributo della Cei. La nostra parrocchia è una delle cinquemila in tutta Italia a rientrare nel progetto “Una firma per unire. Si è trattato di un intervento necessario per rendere la nostra Chiesa più bella e più funzionale alle celebrazioni liturgiche”, augurandosi che “con l’aiuto del Signore e la generosità dei fedeli, completeremo i lavori necessari per il terrazzo e i locali del centro pastorale”

x
S.D.