“Una firma che fa bene”. Con i fondi 8xmille destinati all’edilizia di culto, il restauro della chiesa di Feroleto Antico, per renderla più funzionale alle esigenze della comunità, rispettandone la storia e lo stile architettonico

 

Salvaguardare la bellezza di una chiesa storica della diocesi lametina, intervenendo sulle criticità e rimanendo fedeli alle caratteristiche architettoniche dell’edificio e alle sue peculiarità storico-artistiche. Queste le finalità del restauro della chiesa della Beata Vergine Addolorata e S. Michele Arcangelo di Feroleto Antico, progetto finanziato con i fondi 8xmille destinati all’edilizia di culto.

La chiesa sorge nella frazione di Jevoli e fu fondata tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo da alcuni abitanti del vicino paese di Serrastretta.  Fu elevata a parrocchia nel 1936 ,aggregata poi a quella di San Michele Arcangelo di Serrastretta nel 1986.  La parrocchia ha fuso le due preesistenti della Beata Vergine Addolorata e di San Michele Arcangelo, accorpando le otto frazioni collinari, di cui tre appartengono al comune di Serrastretta e cinque al comune di Feroleto Antico.

Nella relazione tecnica di progetto, si sottolinea come il fine dell’intervento sia  quello di salvaguardare la struttura da un inesorabile e rapido deterioramento e disfacimento dei caratteri architettonici ed artistici nel suo complesso, arginando un imminente ed irreparabile degrado che minaccia l’integrità dell’edificio.  Tra le criticità individuate dai progettisti, spicca l’esposizione ad un alto grado di umidità e ad infiltrazioni di acqua, in un contesto di poca aerazione, che rischia di compromettere in maniera irreversibile l’edificio di culto.

Da qui le soluzioni messe in atto dal progetto che, nel suo complesso, rispetta la storia e le esigenze della comunità parrocchiale apportando quegli  interventi strutturali necessari che garantire una migliore vivibilità della chiesa,  una maggiore funzionalità, per poter svolgere al meglio la funzione di centro della comunità e di uno dei siti più significativi del patrimonio storico-culturale del comune di Feroleto Antico.

Tra i punti caratterizzanti l’intervento: la deumidificazione tramite il metodo innovativo Genié; l’impermeabilizzazione del canalone del piazzare per evitare l’infiltrazione nell’edificio e limitare l’umidità di risalita; la sostituzione delle tegole di copertura con coppi e canali in laterizio per realizzare una camera di ventilazione;  il rifacimento dell’intonaco esterno con un intonaco a base di calce che, funzionando come un disinfettante naturale, grazie alla sua capacità di assorbire l’acqua superficiale dalle pareti, eviterà la prolificazione di spore, batteri e muffe; la sostituzione delle finestre in ferro con finestre in legno/alluminio con apertura a vasistas nella parte superiore; la posa in opera di nuove soglie in graniglia di marmo con idonea pendenza.

Salvatore D’Elia

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