È arrivato un momento inaspettato per me e per non pochi lametini: dover porgere il ringraziamento al carissimo Vescovo Mons. Giuseppe Schillaci in quanto trasferito in altra Diocesi e quindi in partenza da Lamezia Terme. È sembrato prematuro questo evento e senza alcuna richiesta in merito.

Con la presenza episcopale di Mons. Schillaci si è avvertito nella Diocesi lametina un sussulto di spiritualità, fin dall’inizio.

L’Ordinazione del 6 luglio 2019 l’ha profondamente segnato: si è acceso in lui il fuoco dello Spirito Santo per poter compiere una missione salvifica nel popolo di Dio che è in Lamezia. Il fuoco dello Spirito l’ha reso testimone credibile di Cristo, rafforzando la sua spiritualità cristocentrica.

Alla Comunità Diocesana spesso ha potuto indicare il Verbo di Dio fatto carne come “Via, Verità e Vita”. E l’ha annunciato in modo convinto e suadente al Clero, ai Consacrati e alle Consacrate, e al Laicato. Ha avuto modo di sperimentare negli Istituti Superiori della Scuola della Città l’attenzione e l’adesione, a volte commossa, degli studenti davanti alla proposta della verità della nostra Fede.

Il Vescovo ricorderà questa esperienza.

Noi, che abbiamo seguito, il rito della sua Ordinazione, ricordiamo il suo accenno interessante allo sguardo di Cristo, esortando a riprodurre in noi possibilmente quello sguardo ricco di condivisione e di amore. Con gli occhi di Cristo tutto cambia nella realtà delle persone che si vedono, nella bellezza della natura e nella speranza del domani.

Il Vescovo Giuseppe Schillaci è stato in fondo un Uomo spirituale, animato dal senso dell’umano e del trascendente, capace di dare a quanti l’hanno seguito a Lamezia – sono stati un buon numero – e a quanti lo seguiranno nella Diocesi di Nicosia e in Sicilia, orizzonti di senso.

In chiave pastorale ha compiuto in questi tempi di Covid 19, di restrizioni diffuse, della sua malattia pesante, quanto ha potuto.

Ha trovato in Diocesi più di un problema e ne ha cercato la soluzione con cuore di Pastore.

Ha trovato un Clero con potenzialità, anche impegnato, ma non caratterizzato in tutti dalla comunione richiesta, essendo la Chiesa partecipazione, comunione e missione. Per l’avvio del Sinodo è intervenuto l’esperto teologo Mons. Dario Vitali.

Qualche frutto non è mancato; tutti i Sacerdoti e Laici hanno potuto avvertire l’orientamento evangelico della sua azione pastorale, evidenziato nell’incremento della Caritas Diocesana – affidata a una nuova equipe – con la Mensa rinnovata presso la  Chiesa di San Benedetto, con la creazione del servizio delle Docce e con l’offerta dell’occorrente biancheria. “Nudo, mi avete vestito”: Vangelo vivo, affascinate, realizzato. I poveri sono diventati una priorità con il Vescovo Schillaci!

In campo culturale si è rivelato un buon Intellettuale in riferimento particolare alla filosofia e alla teologia.

In qualche modo si è a conoscenza di un volume miscellaneo che mi è stato dedicato nel corso del 2021: ideato dall’illustre professore D’Andrea Filippo, molto noto, e insieme condiviso dal Vescovo Mons. Giuseppe Schillaci. Non vi dico la mia grande gratitudine per un riconoscimento inaspettato dei miei libri scritti, ai quali si è pure attinto per compilare il bel libro: “Un mendicante di felicità per la sua gente”. Un titolo denso di significato, in qualche modo – si può dire – vero. Apprezzata la presentazione fatta dal Vescovo! È stato l’amore della cultura di Mons. Schillaci e del professore.

Il Vescovo ha prodotto buone pubblicazioni filosofiche: egli è attratto dai filosofi – biblici – come Levinas e Buber. È un intellettuale in ricerca: darà ulteriori segni del suo impegno culturale.

Qualcosa ho potuto dirvi.

Non si può tacere il suo tratto umano fatto non di rigore, di autorità, ma di una certa amabilità. Ha operato in lui il Signore e vi è la sua opera personale.

Non sarà dimenticato!

Di noi due Vescovi qualcuno ha messo in risalto: questi due Vescovi si vogliono bene. È stato così e sarà così.

Grazie Eccellentissimo Fratello Vescovo Giuseppe. Grazie e ti accompagni il Signore, ma anche l’affetto lametino!

 

Monsignor Vincenzo Rimedio, Vescovo emerito