Celebrata al Santuario di S. Antonio di Padova la festa di S. Elisabetta d’Ungheria, patrona dell’Ordine Francescano Secolare.

L’attualità della testimonianza di santità della principessa ungherese che scelse di spogliarsi di tutto per seguire Cristo sulle orme di Francesco d’Assisi, la disponibilità a fare della propria vita un dono ai fratelli, la vita dei Santi come stimolo a una conversione quotidiana sono stati i temi al centro del triduo di preparazione alla festa, animato dalla fraternità secolare lametina che porta proprio il nome di S. Elisabetta.
“Una donna che si è lasciata raggiungere dalla grazia di Dio – ha sottolineato nell’omelia padre Piero Sirianni vicario del convento di S. Antonio – e ha messo la propria vita a disposizione del progetto del Signore. In lei, davvero vediamo che non vi è contrapposizione tra preghiera e azione perché, come era stato per Francesco d’Assisi, la vita stessa può diventare preghiera quando vive di una comunione continua con il Signore che si esprime nel servizio ai fratelli”.

Nel corso della funzione liturgica, i francescani secolari della comunità hanno rinnovato la professione e offerto i pani e le rose, simboli con cui la Santa viene tradizionalmente rappresentata nell’iconografia per il celebre miracolo del pane e delle rose. Della patrona dei francescani secolari, scriveva Corrado di Marburgo, suo direttore spirituale: ” Affermo davanti a Dio che raramente ho visto una donna così contemplativa come Elisabetta, che pure era dedita a molte attività. Alcuni religiosi e religiose constatarono assai spesso che, quando ella usciva dalla sua preghiera privata, emanava dal volto un mirabile splendore e che dai suoi occhi uscivano come dei raggi di sole.”

S.D.