di Chiara Nicastri

Se dovessi descrivere in due parole il film del giovane regista lametino Mario Vitale, che, ieri, ha avuto la delicatezza di farlo vedere in anteprima alla propria città, direi: “l’Altro”, “la Delicatezza”.
L’altro è la trama del film. La delicatezza, il filo che regge la trama.
L’Afide e la Formica. L’alunna Fatima e il suo insegnante di educazione fisica, il professorino Michele. La compagna di classe Fatima e il bello, chissà, forse, anche bullo, della classe.
Il piccolo afide che nutre la piccola formica. La piccola formica che protegge le uova del piccolo Afide. Fatima che riceve lezioni di maratona dal professore Michele. Fatima che scopre la bellezza interiore di quel bello della classe apparentemente fatuo. Il bello della classe che consegna solamente a Fatima i suoi sentimenti positivi verso quella parte di mondo che sa donarsi all’altro. Michele che dona a Fatima i suoi talenti, per poi liberarsi delle sue oppressioni.
Il tutto, ripreso da una regia. La regia del giovane Mario. Con la delicatezza di chi è veramente grande, Mario scruta l’animo umano per far emergere e mostrare allo spettatore il bello che vive in ciascuno. È delicato perfino quando mostra il dramma del giovane, ora, quasi adulto, che ha ucciso il figlio di Michele. È sempre la sua delicatezza a fargli sospendere ogni introspezione nel cuore di una rigida mamma che non vuole uscire dal suo soffocante passato, istigando il figlio a continuare.
Rimangono le scarpe da corsa di Michele. All’inizio volano in aria per liberarsi di quel passato, ma poi rimanere appese a un filo e finire, nella scena finale, ai piedi della giovane Fatima, che corre verso un futuro. Migliore? Forse più limpido. Senz’altro diverso.
Mario ci ha confidato di avere concepito il film fin dal 2016. Lo ha prodotto nell’estate del 2020, in un momento di apparente calma da un virus, poi riesploso nei mesi successivi. Il film è uscito, per la prima assoluta, ieri, 3 novembre 2021, nella sua Lamezia, e, oggi, 4 novembre 2021, in tutta la penisola.
Mi piace accostare l’uscita del film di Mario alla venuta del nostro Vescovo. Giunto a Lamezia nel 2019. In un momento di apparente normalità, ha portato con sé la cultura dell’Altro, testimoniandola con la Delicatezza della Sua Persona.
Oggi, 4 novembre 2021, giorno di ricordo di fine di una guerra, giorno di ricordo di una rinascita, il Vescovo, monsignor Schillaci e il regista Mario Vitale stanno indirizzando il nostro sguardo alla bellezza che c’è in ognuno, in ogni altro, in ogni noi.
Forse non avremo la loro delicatezza, però, la loro strada, la strada dell’Altro, quella sì, potremo iniziare a seguirla.
Grazie Mario. Grazie, monsignor Schillaci, pardon, mi scuso, so che, al nostro Vescovo, i titoli e gli orpelli non piacciono. Grazie, don Giuseppe.